Un blog in cui si può discutere di tecnologie applicate alla didattica
martedì 20 dicembre 2016
lunedì 12 dicembre 2016
martedì 6 dicembre 2016
lunedì 14 novembre 2016
venerdì 11 novembre 2016
venerdì 4 novembre 2016
lunedì 10 ottobre 2016
domenica 25 settembre 2016
martedì 20 settembre 2016
In tema di FLIPPED CLASSROOM, invito i colleghi di matematica a riflettere su questo video e di aprire /intervenire nel dibattito che ne può conseguire.
Equazioni di secondo grado in modalità flipped
Equazioni di secondo grado in modalità flipped
giovedì 9 giugno 2016
domenica 5 giugno 2016
giovedì 2 giugno 2016
venerdì 20 maggio 2016
sabato 16 aprile 2016
Con la speranza che possano suscitare qualche reazione posto due contributi raccolti sui social che frequento:
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Premetto per chiarezza, e non perché me ne faccia un punto di forza, che per carattere e formazione ho sempre vissuto l'essere un insegnante come una professione e non solo un "lavoro"; chi mi conosce sa quanto sia "appassionato", pur con mille limiti; quando sono a scuola non aspetto il suono della campana e credo di vivere quello che viene definito il "ruolo diffuso" della nostra professione con grande trasporto. Ora però voglio condividere con voi la fatica e la profonda irritazione che mi sta dominando in questi giorni. Se il PNSD mi ha trovato entusiasta, suscita invece tutto il mio disappunto la sua applicazione! Ancora una volta chi gestisce il tutto, giocando sul nostro entusiasmo e sulla nostra disponibilità, non riconosce la nostra professionalità! Non saranno i robottini degli atelier o le prestigiose macchine dei laboratori che promuoveranno la scuola italiana, ma sarà il nostro lavoro che, a quanto pare, rimane non riconosciuto e pretesto a titolo gratuito. Dopo anni di "vacanza formativa" sembra che ora, nel giro di qualche mese, dobbiamo diventare esperti e tuttologi (basti guardare e elencazioni di argomenti proposti nei piani di formazione). Temo che se questa sarà la strada, non potrà che essere un grande FLOP all'italiana in cui, se qualcuno avrà da guadagnarci qualcosa, non saremo noi, nè tanto meno i nostri alunni. Le rivoluzioni - quelle copernicane e non quelle delle barricate - quelle che cambiano le cose alla radice promuovendo valori nuovi, richiedono tempi distesi, saggezza organizzativa, impianti teorici solidi e largamente condivisi... Siamo davvero su questa strada? Dubito...
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Premetto per chiarezza, e non perché me ne faccia un punto di forza, che per carattere e formazione ho sempre vissuto l'essere un insegnante come una professione e non solo un "lavoro"; chi mi conosce sa quanto sia "appassionato", pur con mille limiti; quando sono a scuola non aspetto il suono della campana e credo di vivere quello che viene definito il "ruolo diffuso" della nostra professione con grande trasporto. Ora però voglio condividere con voi la fatica e la profonda irritazione che mi sta dominando in questi giorni. Se il PNSD mi ha trovato entusiasta, suscita invece tutto il mio disappunto la sua applicazione! Ancora una volta chi gestisce il tutto, giocando sul nostro entusiasmo e sulla nostra disponibilità, non riconosce la nostra professionalità! Non saranno i robottini degli atelier o le prestigiose macchine dei laboratori che promuoveranno la scuola italiana, ma sarà il nostro lavoro che, a quanto pare, rimane non riconosciuto e pretesto a titolo gratuito. Dopo anni di "vacanza formativa" sembra che ora, nel giro di qualche mese, dobbiamo diventare esperti e tuttologi (basti guardare e elencazioni di argomenti proposti nei piani di formazione). Temo che se questa sarà la strada, non potrà che essere un grande FLOP all'italiana in cui, se qualcuno avrà da guadagnarci qualcosa, non saremo noi, nè tanto meno i nostri alunni. Le rivoluzioni - quelle copernicane e non quelle delle barricate - quelle che cambiano le cose alla radice promuovendo valori nuovi, richiedono tempi distesi, saggezza organizzativa, impianti teorici solidi e largamente condivisi... Siamo davvero su questa strada? Dubito...
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Immaginiamo un prato verde ma di un verde non naturale, potremmo definirlo un verde pixel. Immaginiamo uomini e donne con tratti somatici particolari, potremmo definirli tratti somatici virtuali.
Immaginiamo un mondo in cui gli elementi costituenti non siano gli atomi come, già a partire da Democrito viene concepito il mondo reale, ma un mondo costituito dagli enti della geometria.
Lo definiamo il mondo virtuale. In questo mondo viviamo già da anni attraverso i videogiochi ma solo di recente si è pensato di sfruttarlo per apprendere.
Immaginiamo un mondo in cui gli elementi costituenti non siano gli atomi come, già a partire da Democrito viene concepito il mondo reale, ma un mondo costituito dagli enti della geometria.
Lo definiamo il mondo virtuale. In questo mondo viviamo già da anni attraverso i videogiochi ma solo di recente si è pensato di sfruttarlo per apprendere.
Le nuove frontiere della didattica infatti guardano con occhio attento ai mondi virtuali, in particolare a quella che viene definita la didattica immersiva, ovvero una didattica che permette allo studente di essere percettivamente ed emotivamente inserito all’interno di un particolare contesto, dove il confine tra mondo virtuale e mondo reale viene a poco a poco sfumato. “Sentirsi immersi in un contesto, seppur virtuale, influisce notevolmente sull’apprendimento e permette di imparare attraverso esperienze che vengono dallo studente stesso personalizzate," afferma Andrea Benassi ricercatore dell’Istituto INDIRE, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa.
La didattica immersiva viene spesso consigliata nell’apprendimento delle lingue. Se si pensa all’inglese, per esempio, il modo migliore per impararlo è andare in un paese anglofono. Le nuove tecnologie della didattica oggi permettono di ricreare un ambiente virtuale in cui l’unica lingua parlata sia l’inglese consentendo anche a chi non può trascorrere periodi all’estero di imparare la lingua con questo tipo di didattica.I ricercatori di Indire hanno realizzato una piattaforma on line chiamata Edmondo che permette di entrare in un mondo virtuale tridimensionale creato apposta per l’apprendimento. “Altri mondi virtuali come Second Life impongono la creazione di una seconda identità.
Questa filosofia del ‘diventare qualcun altro’ cozzava con una tipologia e-learning, anche per un problema di valutazione. Si deve sapere chi c’è dall’altra parte” continua Andrea Benassi.
Questa filosofia del ‘diventare qualcun altro’ cozzava con una tipologia e-learning, anche per un problema di valutazione. Si deve sapere chi c’è dall’altra parte” continua Andrea Benassi.
Come funziona Edmondo? Gli insegnanti, di cui è stata certificata l’identità e la professione, vengono accettati nella piattaforma e a loro volta iscrivono gli studenti. Gli utenti possono creare il loro mondo virtuale singolarmente, in gruppo o con un lavoro di classe. Questa tecnologia didattica permette di visualizzare uno spazio digitale per poter produrre contenuti o per apprendere immergendosi in quello spazio e coinvolgendo la sfera emotiva.
La piattaforma Edmondo prevede inoltre la formazione a distanza per i docenti, basata su un uso didattico del coding e su incontri virtuali tra docenti.
“Sul web si scrive, si caricano e si condividono contenuti ma è meno adatto a fare laboratorio e a costruire esperienze condivise. L’idea è quella di sviluppare gli apprendimenti attraverso il laboratorio on line.”
Un esempio di laboratorio virtuale svolto ha riguardato la ricostruzione di Selinunte. Gli alunni di alcune scuole anche molto lontane le une dalle altre si sono trovati sulla piattaforma e hanno collaborato per riprodurre la città così come era nel suo stadio precedente. Questo tipo di attività richiede l’acquisizione da parte degli studenti di diverse competenze nelle diverse discipline e la capacità di lavoro di gruppo, di progettazione e di coordinamento.
Oltre alla riproduzione di stati precedenti della realtà, il laboratorio virtuale permette di ipotizzare e immaginare stati futuri, come per esempio la progettazione di una città. Questo permette ai giovani studenti di collaborare per progettare scenari territoriali, sociali e culturali futuri.
Il laboratorio di fisica invece non è ancora attuabile in quanto i mondi virtuali non hanno ancora una fisica implementata che simuli le leggi fisiche del mondo reale. Una palla, per esempio, può rotolare ma non seguendo le leggi fisiche. Questo perché attualmente i computer non hanno ancora una capacità di calcolo sufficiente per riuscire a simulare e riprodurre tutti i moti e i fenomeni reali.
La piattaforma Edmondo prevede inoltre la formazione a distanza per i docenti, basata su un uso didattico del coding e su incontri virtuali tra docenti.
“Sul web si scrive, si caricano e si condividono contenuti ma è meno adatto a fare laboratorio e a costruire esperienze condivise. L’idea è quella di sviluppare gli apprendimenti attraverso il laboratorio on line.”
Un esempio di laboratorio virtuale svolto ha riguardato la ricostruzione di Selinunte. Gli alunni di alcune scuole anche molto lontane le une dalle altre si sono trovati sulla piattaforma e hanno collaborato per riprodurre la città così come era nel suo stadio precedente. Questo tipo di attività richiede l’acquisizione da parte degli studenti di diverse competenze nelle diverse discipline e la capacità di lavoro di gruppo, di progettazione e di coordinamento.
Oltre alla riproduzione di stati precedenti della realtà, il laboratorio virtuale permette di ipotizzare e immaginare stati futuri, come per esempio la progettazione di una città. Questo permette ai giovani studenti di collaborare per progettare scenari territoriali, sociali e culturali futuri.
Il laboratorio di fisica invece non è ancora attuabile in quanto i mondi virtuali non hanno ancora una fisica implementata che simuli le leggi fisiche del mondo reale. Una palla, per esempio, può rotolare ma non seguendo le leggi fisiche. Questo perché attualmente i computer non hanno ancora una capacità di calcolo sufficiente per riuscire a simulare e riprodurre tutti i moti e i fenomeni reali.
La sfida è dunque quella di creare un enorme simulatore di fisica virtuale per poter permettere agli studenti, anche di scuole lontane, di collaborare a progetti di fisica.
Inoltre, così come i social media come Facebook studiano i visori elettronici per riuscire a progettare i social network sensoriali che permettano di condividere le senzazioni tattili, olfattive e uditive, anche i ricercatori delle tecnologie didattiche immersive cercano di ipotizzare nuovi scenari futuri che permettano di apprendere nei mondi virtuali anche attraverso l’uso sei sensi.
Inoltre, così come i social media come Facebook studiano i visori elettronici per riuscire a progettare i social network sensoriali che permettano di condividere le senzazioni tattili, olfattive e uditive, anche i ricercatori delle tecnologie didattiche immersive cercano di ipotizzare nuovi scenari futuri che permettano di apprendere nei mondi virtuali anche attraverso l’uso sei sensi.
mercoledì 13 aprile 2016
mercoledì 30 marzo 2016
sabato 26 marzo 2016
giovedì 25 febbraio 2016
martedì 23 febbraio 2016
Volevo pubblicare sul sito della scuola questo contributo (per chi ha pazienza dura solo 5 ore) ma poi ho deciso di non farlo!
Registrazione integrale Convegno 19 febbraio 2016 della Fondazione Mondo Digitale con la presenza addirittura di Tullio De Mauro!
Attendo commenti.
Registrazione integrale Convegno 19 febbraio 2016 della Fondazione Mondo Digitale con la presenza addirittura di Tullio De Mauro!
Attendo commenti.
venerdì 12 febbraio 2016
Indicazioni per sperimentare Moodle in Risorse per la Didattica
Nel contributo #3 alcune indicazioni per imparare ad usare la piattaforma Moodle
Ancora un contributo sulla discussione tra digitale e carta
Io ho ordinato la versione digitale, è un controsenso?
vai al sito dell'editore
contro il colonialismo digitale
Io ho ordinato la versione digitale, è un controsenso?
vai al sito dell'editore
giovedì 4 febbraio 2016
martedì 19 gennaio 2016
Prime risposte al sondaggio di familiarità con le tecnologie
Attendo commenti.
Esprimente liberamente le vs. opinioni, saranno utili per tarare i prossimi interventi.
Esprimente liberamente le vs. opinioni, saranno utili per tarare i prossimi interventi.
lunedì 18 gennaio 2016
domenica 17 gennaio 2016
Le tecnologie sono utili?
Senza educazione
Per approfondire e farsi un idea più precisa delle argomentazioni pro e contro, consiglio la lettura di questo libro, il cui autore fa una analisi piuttosto amara, ma realistica, della situazione attuale della scuola analizzando alcuni aspetti del famigerato PNSD. Può essere un punto di partenza per discutere intorno alle nuove tecnologie didattiche e la loro ricaduta sui risultati dei nostri alunni.
Vai al sito dell'editore
Per approfondire e farsi un idea più precisa delle argomentazioni pro e contro, consiglio la lettura di questo libro, il cui autore fa una analisi piuttosto amara, ma realistica, della situazione attuale della scuola analizzando alcuni aspetti del famigerato PNSD. Può essere un punto di partenza per discutere intorno alle nuove tecnologie didattiche e la loro ricaduta sui risultati dei nostri alunni.
Vai al sito dell'editore
Sono un Animatore Digitale ...........
Da oggi è attivo questo nuovo blog con il quale cercherò di aprire un canale di comunicazione con quanti, colleghi e non, vorranno commentare i post relativi alla nuova figura dell'Animatore Digitale prevista dal Piano Nazionale Scuola Digitale di cui sono stato investito.
Intendo usare questo strumento per raccogliere e pubblicare documentazione utile ad approfondire ciò che ci viene richiesto dalle indicazioni del PNSD, ma anche discutere di ciò che si sta facendo e, soprattutto, ricevere indicazioni su tematiche e problemi che sorgeranno nel corso del prossimo triennio che ci vedrà impegnati nell'applicazione di nuove metodologie e strumenti.
Il sito, al momento, è strutturato su pagine che, oltre alla prima, dedicata ai temi di carattere più generale in cui dibattere e presentare opinioni, conterranno una rassegna stampa e indicazioni su strumenti specifici utilizzabili nei vari ambiti disciplinari. Il resto si svilupperà via via che l'auspicata interazione con i colleghi sarà di stimolo all'implementazione di nuove aree dedicate.
Il tema che ho scelto per questo sito rappresenta una strada che si perde in lontananza, credo sia una buona metafora per rappresentare le mie sensazioni relative al momento storico che stiamo vivendo: un momento caratterizzato da grandi promesse di cambiamento che spero ci possano effettivamente portare verso una scuola migliore di quella in cui abbiamo operato fino ad oggi.
buona scuola a tutti.
P.S. L'immagine dei libri di carta mi è molto cara perchè, nonostante io sia un informatico, non ho ancora deciso se preferisco leggere testi in formato digitale o cartaceo. Vi pongo pertanto una prima domanda: Possedete un e-reader? l'avete usato? cosa ne pensate?
Intendo usare questo strumento per raccogliere e pubblicare documentazione utile ad approfondire ciò che ci viene richiesto dalle indicazioni del PNSD, ma anche discutere di ciò che si sta facendo e, soprattutto, ricevere indicazioni su tematiche e problemi che sorgeranno nel corso del prossimo triennio che ci vedrà impegnati nell'applicazione di nuove metodologie e strumenti.
Il sito, al momento, è strutturato su pagine che, oltre alla prima, dedicata ai temi di carattere più generale in cui dibattere e presentare opinioni, conterranno una rassegna stampa e indicazioni su strumenti specifici utilizzabili nei vari ambiti disciplinari. Il resto si svilupperà via via che l'auspicata interazione con i colleghi sarà di stimolo all'implementazione di nuove aree dedicate.
Il tema che ho scelto per questo sito rappresenta una strada che si perde in lontananza, credo sia una buona metafora per rappresentare le mie sensazioni relative al momento storico che stiamo vivendo: un momento caratterizzato da grandi promesse di cambiamento che spero ci possano effettivamente portare verso una scuola migliore di quella in cui abbiamo operato fino ad oggi.
buona scuola a tutti.
P.S. L'immagine dei libri di carta mi è molto cara perchè, nonostante io sia un informatico, non ho ancora deciso se preferisco leggere testi in formato digitale o cartaceo. Vi pongo pertanto una prima domanda: Possedete un e-reader? l'avete usato? cosa ne pensate?
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